Malgrado sia ormai adottata comunemente, e in crescente diffusione, l’agopuntura veterinaria e i suoi benefici non sempre vengono percepiti in modo unanime. Per questa ragione diventa estremamente prezioso poter osservare delle fonti documentate, studi compiuti sul campo finalizzati a fornire dlele dimostrazioni scientifiche e accertate.
Un esempio in tal senso ci viene fornito dai risultati di una ricerca compiuta dalla Facoltà di Medicina Veterinaria e Scienza Animale dell’Università di San Paolo, in Brasile.
Introduzione
Pubblicata nel 2005 a seguito di un lavoro congiunto iniziato cinque anni prima, la ricerca si è posta come obiettivo la valutazione qualitativa di 119 casi, per verificare l’effettiva utilità dei trattamenti praticati. L’equìpe composta da Ana Laura Angeli, Jean Guilherme Fernandes Joaquim, Eduardo Diniz Da Gama e Stelio Pacca Louireiro Luna ha dunque osservato la risposta da parte dei pazienti, prendendo nota degli esiti riscontrati.
Il gruppo preso in esame si componeva sia di casi di sesso femminile (55) che maschile (64), con un’età media attorno ai 6 anni. Ciò che distingueva particolarmente le singole situazioni, tuttavia, era la natura delle singole patologie: sono stati riscontrati casistiche di origine neurologica, muscoloscheletrica, ma anche legata alla salute della pelle e alle funzioni gastrointestinali. Una serie di situazioni differenti che ha reso necessairo impiegare più metodologie di intervento.
Tipologie di trattamento
Oltre ad essere impiegata l’agopuntura, sono stati impiegati altri trattamenti quali l’elettroagopuntura e la moxibustione, nonchè le proprietà di erbe e piante officinali della medicina tradizionale cinese. Un approccio olistico e completo che ha portato a risultati sorprendenti, se si tiene conto del fatto che complessivamente quasi nel 65% dei pazienti ha raggiunto la totale guarigione.
Un percorso riabilitativo osservato nel corso di 7 settimane, attraverso una sessione di terapia a settimana della durata di 20 minuti. Un risultato tuttavia che si presta ad un’indagine più approfondita, considerando la diversità delle patologie e dei disturbi riscontrati.
Valutazioni e Risultati
I pazienti affetti da problemi di natura muscoscheletrica ad esempio, si sono ristabiliti totalmente nel 75% dei casi, una percentuale che raggiunge quasi l’80% se si tratta di casi interessati da problematiche sia neurologiche che muscoloscheletriche. Il fatto che ci sia una prevalenza di casistiche simili non stupisce e, anzi, sono piuttosto comuni quando si parla di cani e gatti.
Mediante l’agopuntura per animali tuttavia, sono stati evidenziati dei progressi significativi su due aspetti differenti. Da un lato, agendo sulla manifestazione del dolore inducendo un effetto analgesico e aiutando a gestirlo, dall’altro, incrementando non solo il numero di endorfine ma anche la vasodilatazione lofcale. Questo ha consentito di ottenere una risposta antinfiammatoria, così da attutire le regidità e restituire un sollievo generale al paziente.
Prendendo invece in esame solamente i casi di natura neurologica, è importante sottolineare svolta dagli aghi anche in questo contesto. Il team di ricerca ha infatti riscontrato come l’agopuntura veterinaria sia stata in grado di lavorare positivamente sugli impulsi e la loro trasmissione, portando ad un recupero del 65,8% dei pazienti affetti da disturbi di questo genere.
Conclusione e Approfondimenti
All’interno dello studio dell’Università di San Paolo pubblicato sul sito AGRIS FAO è possibile approfondire ulteriormente le metologie e gli strumenti impiegati, mostrando anche in grafici i dati evidenziati. Una testimonianza che attesta nuovamente come l’agoipuntura possa rivelarsi un’alternativa ricca di benefici e di vantaggi, a fronte di un’assenza di effetti collaterali, se paragonati ad altri rimedi e altri interventi. Una testimonianza che testimoni a come possiamo prenderci cura dei nostri amici “a quattro zampe” e proteggerli in modo sempre più efficace.