Gli oli essenziali sono impiegati regolarmente nei trattamenti di agopuntura veterinaria, ed è importante sapere come conservarli al meglio, al fine di preservarne virtù e benefici. Spesso, infatti, si rischia di rovinare i composti di essenze a seguito di mancata attenzione, trascuratezza verso piccoli dettagli a cui non viene attribuita la dovuta importanza.
Composizione degli Oli Essenziali
In ambito fitoterapico è largamente condiviso come l’utilizzo di un olio essenziale, possa rivelarsi estremamente utile per i pazienti. Questo accade perché le gocce concentrate agiscono in maniera tempestiva, con una risposta quasi immediata al contatto con le mucose e con l’epidermide, e le molecole vengono immesse nel flusso sanguigno altrettanto velocemente. Resteranno all’interno dell’organismo per circa sei ore, dopodichè verranno eliminate naturalmente.
Il liquido alla base degli oli essenziali, infatti, possiede una grande volatilità una volta esposto all’ambiente, ma non bisogna cadere in facili generalizzazioni. La composizione, la scelta degli ingredienti, può presentare delle peculiarità a seconda del singolo caso. Ragion per cui malgrado la maggior parte degli olii essenziali presenti proprietà antisettiche e antibatteriche, non è detto che il deterioramento interessi ogni olio allo stesso modo.
Vale però come regola generale che ogni composto, se opportunamente conservato, può mantenere la propria azione invariata per 12 mesi circa.
Tipologia e Conservazione
Si tratta tuttavia di una misura certamente molto indicativa.
Nel caso di essenze derivanti da agrumi, come nel caso del bergamotto, la durata non si discosta da quanto detto finora. Diversamente ci sono però anche casi come quello del sandalo o del patchouli, entrambi in grado di preservarsi fino ad un periodo di 6 anni; una durata di preservazione ancora differente rispetto a quella della salvia o della valeriana, il cui periodo raggiungere i 4 anni e mezzo di conservazione. Per quanto riguarda invece alcune essenze molto diffuse, come gelsomino, lavanda e timo, gli oli essenziali presentano un deterioramento dopo i 3 anni e mezzo circa.
Chiaramente questi sono soltanto alcuni consigli utili, accorgimenti preziosi per conservare gli oli essenziali nel miglior modo possibile. Si raccomanda comunque di prendere sempre visione di quanto indicato sulla confezione, qualora venissero indicate delle istruzioni specifiche, così da chiarire qualsiasi dubbio in proposito.
Contenitore e Materiali
Il contenitore dev’essere in grado di conservare gli olii essenziali senza cambiarne in alcun modo le caratteristiche.
Per questa ragione dei flaconi in plastica o in altri materiali, come ad esempio il legno, rischierebbero di entrare in contatto con il contenuto. Il flacone in vetro invece, non entra in alcun modo in reazione con le molecole, mantenendolo inalterato.
Normalmente si trovano in commercio flaconi idonei già costituiti in vetro, e solitamente si presentano in una gradazione più scura.
Si tratta di un accorgimento necessario, studiato per evitare che gli ingredienti fotosensibili vengano intaccati da fonti luminose artificiali o dal sole. Anche nel caso in cui i flaconi siano effettivamente in vetro scuro, è sempre bene cercare di evitare l’esposizione diretta, riponendoli in un luogo il più possibile scuro.
Idoneità dell’Ambiente
Conservare gli oli essenziali in contenitori specifici rischia di rivelarsi insufficiente, tuttavia, qualora venga scelto un l’ambiente privo delle giuste caratteristiche.
Solitamente si consiglia sempre di prediligere spazi riparati, freschi, dove l’umidità presente non sia particolarmente sentita. La temperatura dopotutto è uno dei fattori più importanti da tenere in considerazione: se gli oli essenziali venissero esposti ad un calore superiore ai 31°C o se al contrario riposti in ambiente troppo freddo (meno di 6°C), le proprietà del composto ne uscirebbero alterate.
Meglio quindi optare per una posizione che non sia né troppo vicina ad una fonte esterna (come ad esempi vicino alle porte o agli infissi), né tantomeno all’interno di mobili, armadi o ripiani che siano in corrispondenza di termosifoni, caminetti o altre fonti di calore.
Può apparire quasi superfluo sottolineare questo aspetto, ma il nemico principale di una corretta conservazione degli oli essenziali è dato proprio dall’aria stessa.
Se i contenitori venissero lasciati aperti troppo a lungo, il liquido vedrebbe le proprie caratteristiche rovinate a causa dell’ossidazione. Per questa ragione, al fine di evitare che l’olio essenziale scelto diventi inservibile, si rimanda sempre ad una chiusura accurata. Sigillando opportunamente il flacone dopo ogni utilizzo, come illustrato precedentemente, l’olio potrà essere utilizzato ancora a lungo, mantenendo le sue proprietà ancora efficaci.