(Dott. Antonino Catania DVM, SIAV)
Il Su Wen è il più conosciuto tra i classici di medicina cinese. Esso fa parte del Huang Di Nei Jing o più semplicemente Nei Jing, che rappresenta il testo fondamentale della Medicina Cinese. Il Nei Jing era originariamente costituito da quattro libri: il Su Wen, il Ling Shu, il Tai Su e il Ming Tong. Di questi quattro, solo i primi due sono ancora esistenti oggigiorno, mentre degli altri due ci sono pervenuti solo frammenti sparsi.
Nel Nei Jing si trovano i fondamenti della medicina cinese e la sua importanza storica è dimostrata dal fatto che esso è il terzo testo di medicina più commentato, dopo lo Shang Han Lun e il Nan Jing; di esso il Su Wen è stato maggiormente commentato rispetto al Ling Shu.
Huang Di Nei Jing significa ‘’Canone di Medicina Interna dell’Imperatore Giallo’’. Il termine Nei vuol dire infatti ‘’Medicina Interna’’, mentre Jing significa ‘’Classico’’, ‘’Libro canonico’’, ‘’Canone’’ ed è un termine applicato a solo nove testi di Medicina Cinese. Huang Di è invece l’Imperatore Giallo, uno dei tre imperatori leggendari, ritenuti fondatori dell’arte medica cinese (gli altri due sono Fu Zi e Shen Nong).
Su Wen significa invece ‘’Domande semplici’’. Su infatti è la seta grezza, non tinta, naturale e dunque per estensione il naturale, il fondamentale, il ‘’semplice’’. Wen significa invece ‘’domande’’. Il testo è infatti strutturato come una serie di domande che l’Imperatore Giallo, Huang Di, pone a Qi Bo, il Maestro Celeste.
La redazione del Nei Jing copre un lungo periodo di tempo a partire dall’epoca dei Regni Combattenti (453-222 a.C.), così detta perché durante tale periodo molti stati cinesi erano in guerra l’uno con l’altro, e proseguendo poi sotto la dinastia degli Han anteriori (206 a.C.- 8 d.C.) e degli Han posteriori (25-222 d.C.).
Il contenuto del Su Wen è vasto e profondo. In esso l’uomo è visto come produzione del Cielo e della Terra, che in esso si incontrano e che lo pongono come intermediario fra i due. Egli dipende dal Cielo per la sua animazione e dalla Terra per il suo sostentamento e il mantenimento della sua forma corporea. In questo suo essere mediano fra Cielo e Terra, l’uomo vive le età della sua vita nello scorrere delle stagioni insieme ai cicli astrali di sole, luna, pianeti e stelle; e ad essi deve confarsi se vuole vivere secondo il Tao, onde evitare di depauperare le proprie energie finendo per ammalarsi.
Nello scorrere dei suoi 81 capitoli, può essere rilevata l’influenza delle tre principali scuole filosofiche cinesi: il confucianesimo, il taoismo e il naturalismo, confluito all’interno del taoismo stesso.
Il confucianesimo, per il quale l’equilibrio, sia nel corpo che nella società, può essere raggiunto attraverso l’ordine, mostra la sua influenza principalmente nei passi in cui si rivela il contrasto fra ciò che è corretto per l’organismo e ciò che non lo è, vale a dire fra le energie corrette e le energie perverse.
La scuola del naturalismo si rivela nei passi fondamentali in cui compaiono le teorie filosofiche dello Yin e dello Yang e dei 5 elementi.
Lo Yin e lo Yang, in costante cambiamento, si relazionano secondo i quattro principi guida: opposizione, interdipendenza, trasformazione reciproca e reciproco consumo.
I 5 elementi sono l’applicazione dello Yin e dello Yang alla natura di ogni cosa. La vita non è solo il contrasto di un elemento con l’altro, ma anche il trasformarsi dell’uno nell’altro. Dalla trasformazione nasce il consumo e dal consumo la trasformazione.
Il taoismo, infine, è evidente in tre principali argomenti: la cosmologia, la coltivazione di sé e il Wu Wei.
La coltivazione di sé, cioè come gestire le proprie risorse, è sicuramente uno dei temi cardine del Su Wen, in cui l’attenzione è posta più sulla medicina preventiva che sulla cura delle patologie; e il terapeuta è visto soprattutto come colui che deve insegnare ad evitare le malattie più che curarle. Non per niente il testo si apre proprio con la domanda che l’Imperatore Giallo pone a Qi Bo sul perché gli uomini a lui contemporanei non vivano più fino a cento anni. La risposta del Maestro Celeste è che le persone non riescono più a mantenersi in salute perché non vivono più in armonia con il Tao; non vivono cioè al ritmo delle stagioni, né con la giusta temperanza per quanto riguarda la dieta, le emozioni e la sessualità.
Il Wu Wei, tradotto generalmente come ‘’non agire’’, vuol forse più precisamente dire ‘’non infrangere (il flusso naturale delle cose)’’; è l’agire spontaneo in contrasto con l’agire secondo forme precostituite e artificiose.
Da un punto di vista medico, la materia è affrontata dal Su Wen in maniera ampia, in quanto in esso si ritrovano la fisiologia, l’eziologia, la diagnostica e la terapia.
La fisiologia coincide con lo studio degli Organi e dei Visceri, principalmente dei Cinque Zang che corrispondono ai Cinque elementi. Ogni Zang è un Movimento piuttosto che una massa organica anatomica: è una qualità di Qi, un’attitudine di vita, una realizzazione di una delle cinque polarità necessarie a costituire e a mantenere in vita un’esistenza, una delle modalità in cui può manifestarsi l’unità del movimento vitale.
L’eziologia, come già detto, parte dal principio che l’inizio di ogni problema è il non vivere in armonia con il Tao e la natura e che il regime di vita è fondamentale nell’evitare che un fattore patogeno penetri nell’organismo e in esso si installi. Il Su Wen affronta però anche la situazione in cui il male si sia già installato nell’organismo, prescrivendo come eliminarlo, e, infine, quando la morte sia divenuta ineluttabile, come accompagnare il paziente fino alla fine del suo viaggio.
La diagnostica si avvale della dettagliata presa dei polsi e della valutazione profonda e precisa del paziente nella sua complessità.
La terapia, infine, fa il suo ingresso nell’opera già nel secondo capitolo, dove è già enunciato il primo e più importante principio: è meglio prevenire che curare. Il secondo fondamentale principio si trova invece nel quinto capitolo: per trattare bisogna andare fino alla radice. Se anche in una prima fase del trattamento ci si prende cura dei problemi secondari, vale a dire dei rami dell’albero, cura vera è arrivare al problema primario, vale a dire alla radice dell’albero-patologia. La radice della malattia è il Movimento che, sregolato, è l’origine delle perturbazioni; è l’Organo che, primariamente colpito, manda in disequilibrio tutto ciò che cade sotto il suo dominio (parte del corpo, organo di senso, funzione, ecc.); è lo Spirito (vale a dire uno dei Ben Shen) dell’Organo colpito che in esso non è ricevuto e radicato come deve.
Andare alla radice del problema è dunque, in ultima analisi, arrivare agli Spiriti che costituiscono la radice della vita. Trattare un Organo significa, in fin dei conti, dare una stimolazione affinché gli Spiriti riprendano il controllo della vita, cosicché l’Organo e il suo Movimento riprendano il loro fisiologico fluire.
Salute è dunque vivere in perfetta armonia con l’universo, in sintonia con l’ambienta naturale, con lo scorrere delle stagioni e delle età della vita, capaci di adattarsi alle perturbazioni dell’ambiente grazie al Qi che scorre fluido, senza sforzo e senza usura, secondo la ‘’Regola aurea’’ enunciata nel capitolo 3 del Su Wen: ‘’mantenere in sé l’equilibrio armonioso dello Yin e dello Yang, ad ogni livello della sua manifestazione, al fine di mantenere il proprio Spirito vitale. È così che si accede alla Lunga vita e alla Duratura visione.’’
È questa la ricchezza enorme contenuta nel Huang Di Nei Jing Su Wen.
Bibliografia:
- Testo classico di medicina interna dell’imperatore Giallo. Huang Ti Nei Ching Su Wen, a cura di Iilza Veith, Edizioni Mediterranee, 2006
- Huangdi Neijing Suwen. Le domande semplici dell’imperatore giallo, a cura di Elisabeth Rochard de la Vallée e Claude Larre, Edizioni Jaca Book, 2020;
- ll Su Wen – Le Lezioni di Jeffrey Yuen volume 11, a cura di Emilio Simoncini e Leda Bultrini Xinshu edizioni, 2012
Dott. Antonino Catania DVM, SIAV